Vendemmia 2018
La vendemmia 2018 è stata abbastanza combattuta e travagliata per diversi aspetti legati all’andamento meteorologico e alle condizioni climatiche avverse. Queste ultime sono state caratterizzati da caldo e umidità elevata già a partire da giugno che hanno anche favorito la proliferazione di peronosporaoidio. Giugno ha registrato, infatti, temperature più alte delle medie trentennali di 1,5 gradi centigradi e, allo stesso tempo, è stato l’ottavo più piovoso dal 1800 in avanti. Le forti piogge che si sono abbattute nei mesi di luglio e agosto hanno condizionato fortemente una situazione già precaria, ossia l’insorgenza di muffe (botrite) con perdite di raccolto medie del 50%. In Sicilia, secondo i dati dell’Osservatorio regionale delle acque, le piogge del mese di agosto registrate nellungo periodo– ultimi trenta anni – si attestano sui 15 millimetri diaccumulo medio, nel 2017 fu appena di 1,1 millimetri mentre nel 2016 si è arrivati a 25 millimetri medi. Quest’anno, invece, si sono abbattute vere e proprie bombe d’acqua che hanno registrato accumulianche di 100 millimetri.Tali condizioni evidentemente hanno reso impossibile portare a termine una produzione standard qualitativamente eccelsa. Troppa pioggia, quindi, e vigneti inzuppati che portano gli acini letteralmente a scoppiare e a marcire. Tra i vitigni che hanno sofferto maggiormente tutto questo c’è il Nero d’Avola poiché molto suscettibile alle malattie fungine.